La CONSOB ha messo in pubblica consultazione, il 23 luglio u.s., un documento avente ad oggetto la consultazione al mercato relativa alla, eventuale, riforma degli articoli del Regolamento Intermediari CONSOB dedicati ai requisiti in materia di conoscenza e competenza del personale degli intermediari.

 

Attuale contesto normativo

Infatti, oramai due anni fa, la CONSOB ha riformato il Regolamento Intermediari dedicando all’argomento gli artt. dal 78 all’82, introducendo una normativa chiara e molto dettagliata, anche andando oltre ai principi fondamentali contenuti nella c.d. direttiva MiFID 2 ed agli Orientamenti ESMA in materia 2015/1886.

Questa disciplina ha portato a diverse richieste di chiarimento da parte degli intermediari (come quelle relative all’attività sotto supervisore dei consulenti ancora senza i requisiti necessari o i requisiti relativi all’erogazione dei corsi di formazione) ed è stata anche analizzata tramite analisi comparativa con le altre normative dei Paesi UE in materia (fra le quali, quella tedesca sembra essere quella più vicina alle indicazioni minimali ESMA).

Al fine di avviare il processo di revisione della disciplina sui requisiti di conoscenza e competenza del personale degli intermediari, la CONSOB ha, inoltre, chiesto il rilascio di un parere preventivo al Comitato degli Operatori di mercato e degli Investitori (COMI) che ha particolarmente apprezzato l’approccio della regolamentazione per principi (principle-based) più flessibile dell’attuale e che sarà approfondito in seguito.

Inoltre, si è tenuto conto delle sollecitazioni espresse dall’High-Level Forum on the Capital Markets Union, istituito dalla Commissione europea con lo scopo di realizzare delle proposte per meglio costruire una disciplina normativa coerente fra tutte quelle nazionali.

Ad esempio, le indicazioni del Forum invitano a tener conto della necessità di coordinare le normative IDD e MiFID II con lo scopo di sviluppare sistemi di certificazione volta a confermare il proficuo svolgimento dei percorsi di formazione e sviluppo professionale dei consulenti e di sviluppare previsioni analoghe per l’accesso alla professione, il tutto a valore europeo.

 

Le opzioni proposte

 Per cercare di rispondere a tutte le esigenze che il mercato e la tutela degli investitori sempre più richiedono, nel documento in consultazione CONSOB propone due approcci alternativi di riforma.

 

Opzione 0

 Prevede un sostanziale mantenimento dello status quo delineato dalla normativa nazionale in vigore. Sarebbero possibili parziali aggiornamenti, in ottica di semplificazione dell’operatività e contenimento dei costi per gli intermediari.

 

Opzione 1

 Prevede un ripensamento della normativa nazionale, con un radicale cambiamento del Regolamento Intermediari.

L’obiettivo è quello di garantire un pieno allineamento con le indicazioni degli Orientamenti ESMA eliminando tutta le indicazioni di dettaglio presenti negli attuali artt. 78 ss. del Regolamento.

L’approccio scelto è quella della tecnica normativa della regolamentazione per principi (principle-based). Si demanda agli intermediari “l’individuazione delle misure idonee a rispettare nel concreto il dettato regolamentare (es. per le modalità di aggiornamento professionale nel continuo),…quindi… l’applicazione su base volontaristica - anche in forza di possibili iniziative associative - delle puntuali regole prescritte in sede di trasposizione della MiFID II potrebbe consentire una più agevole prova della conformità al nuovo dettato regolamentare delle soluzioni organizzative adottate dagli intermediari”.

Tutto questo, anche, con lo scopo di responsabilizzare gli intermediari permettendo loro maggiore flessibilità e controllo dei costi e della complessità operativa nel garantire il conseguimento degli obiettivi perseguiti dalla normativa MiFID II.

 

In conclusione

Ad avviso di chi scrive, la rielaborazione del Regolamento Intermediari su questo argomento porta sia dei pro che dei contro.

È indubbio che la regolamentazione principle-based permetta agli intermediari una maggiore flessibilità nello strutturarsi per rispondere a quanto richiesto dalla normativa, con evidenti impatti positivi su aspetti economici ed organizzativi.

È comunque, come contro, da non dimenticare che l’intermediario stesso perderebbe, con questa particolare riforma degli articoli considerati, una guida dettagliata che gli permette di ridurre al minimo il rischio di rilievi da parte dell’Autorità di Vigilanza. Ad esempio, le modalità e le ore di aggiornamento professionale obbligatorio risultano essere decisamente meno dettagliate dal proposto nuovo articolo 78 anche relativamente alla definizione dei soggetti terzi cui affidare l’incarico relativo. Il tutto deve, ad avviso di chi scrive, tener conto anche della disciplina che in ambito assicurativo si è sviluppata negli ultimi anni e che ulteriormente sembra consolidarsi in base alla normativa IDD, in un’ottica di definizione del consulente oramai sempre più bancassicurativo.

 

Documento CONSOB

Carlo Ruggiero - Trainer Bancassurance - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.