Valle d'Aosta: trend assicurativi e territorio

I macro trend economici e assicurativi
Le analisi della Banca d’Italia mostrano come “nel 2024 l’economia della Valle d’Aosta ha continuato a espandersi moderatamente. Secondo l’indicatore trimestrale dell’economia regionale (ITER), elaborato dalla Banca d’Italia, il prodotto sarebbe cresciuto in termini reali di circa l’1 per cento, in misura lievemente superiore alla media nazionale e a quella delle regioni del Nord “
Nello specifico, si è registrata una, per quanto modesta, crescita nel settore industriale e in quello turistico (in quest’ultimo caso soprattutto grazie alle presenze straniere), mentre il settore edilizio ha visto interrompersi la fase espansiva.
In crescita il reddito disponibile delle famiglie (+1,2%), favorito da incrementi salariali e dalla fase calante dell’inflazione.
Anche il credito al consumo è aumentato ma, secondo l’Istituto centrale, a ritmi più contenuti dell’anno precedente (+4,8%).
La raccolta assicurativa nel suo complesso ha visto una forte crescita, come del resto in tutto il Paese, con una variazione superiore al 20%, grazie alla raccolta vita e alla raccolta danni “diversi”. In aumento anche la raccolta derivante dalle coperture RC Auto, che riflette l’andamento in crescita delle tariffe in regione, stimato allo stesso livello della media nazionale (ISVAP).
In notevole crescita anche i premi pro-capite (+25%), soprattutto per quanto riguarda i premi vita e quelli “danni diversi”, con la “spesa” assicurativa per residente che supera del 19% i livelli, già considerevoli, raggiunti nel 2018.
Molto elevato, infine, anche il rapporto premi/pil, che secondo le prime stime si collocherebbe al 6,5%, grosso modo allo stesso livello del rapporto misurato a livello nazionale.
I protagonisti della domanda assicurativa: Popolazione e Imprese
Per quanto riguarda la dinamica regionale della popolazione, secondo i primi dati disponibili, anche in Valle d’Aosta sembrerebbe essersi invertito il trend negativo degli ultimi anni, mostrando segnali di crescita in controtendenza rispetto alla dinamica nazionale (+1,12%), portando così la flessione, a partire dal 2018, a -2,35%, in linea con la media nazionale (-2,43%), con il peso della popolazione residente immigrata che si è portato a circa il 10% (era 9% nel 2018). In calo la percentuale di popolazione in età lavorativa.
Nel complesso l’economia della valle d’Aosta ha mostrato una dinamica a macchie di leopardo: il settore industriale, come accennato, ha visto una lieve crescita grazie all’aumento delle esportazioni, mentre il settore delle costruzioni, sostenuto dal supporto del settore pubblico, si è stabilizzato. Il settore dei servizi privati ha visto una crescita del valore aggiunto pari allo 0,7%. In crescita le presenze turistiche, soprattutto grazie agli stranieri (+6,1%) mentre sono stati in calo quelli italiani (-4,1%).
Secondo Banca d’Italia, nel 2024 il saldo netto tra imprese cessate, e imprese di nuova costituzione è stato lievemente positivo (+0,1%), alimentato dalle società di capitali che hanno visto un saldo positivo tra iscrizioni al Registro e cancellazioni. Secondo i dati Infocamere, “il saldo è risultato particolarmente negativo per le imprese di costruzioni e del commercio, dei servizi di alloggio e ristorazione e del settore finanziario e assicurativo”.
Ancora elevata la liquidità finanziaria delle imprese, soprattutto sono aumentati i depositi a risparmio, con un calo della, comunque preponderante, la liquidità detenuta tramite i depositi a vista.
La dinamica assicurativa della Regione Aosta: la distribuzione
Dall’analisi incrociata di reti bancarie e territorio, al 2024 circa 41 mila persone e circa 3.600 imprese vivono in comuni che non hanno sportelli bancari, mentre circa 16 mila persone e poco meno di 1.400 imprese risiedono in comuni che ne hanno soltanto uno. Nel complesso quindi si stima che oltre il 73% dei comuni aostani sia privo di sportelli bancari sul proprio territorio con una dinamica potenzialmente molto negativa visto che circa l’11% ne ha soltanto uno. Elevata però il ricorso alla digitalizzazione bancaria che vede la Valle d’Aosta quasi ai massimi nazionali per utilizzo di Internet Banking tra le Regioni italiane, stimando che circa il 65% della popolazione utilizzi questo strumento, al 3° posto tra le regioni italiane. Anche in Valle d’Aosta, similmente che in altre regioni, i maggiori protagonisti di questo processo di desertificazione sono le banche di grandi dimensioni, ma nel complesso si registra una elevata concentrazione di sportelli in pochi istituti presenti in regione.
Distribuzione bancaria 2023-2024

Fonte: elaborazione su dati Bankit e bilanci delle Banche
Se guardiamo il fenomeno nel complesso, includendo anche gli intermediari iscritti in Sezione A e B del RUI, tra il 2018 e il 2024 circa il 15% degli intermediari è andato scomparendo, di questi la flessione maggiore è rappresentata, sui 6 anni, dalle banche (-28%), che hanno rappresentato il 55% di chiusure, mentre gli intermediari iscritti in Sezione A e B del Rui hanno visto un calo di circa il 18% nell’arco degli ultimi 6 anni. Stabili infine gli Uffici Postali.
Nel contesto delle reti bancarie, le banche di grandi dimensioni hanno visto un calo del 29%, mentre le banche medie hanno chiuso il 21% degli sportelli e quelle locali, infine, hanno visto un ridimensionamento pari al 23%.
La dinamica assicurativa della Regione Valle d’Aosta: la raccolta premi
Sempre nell’arco temporale che va dal 2018 al 2024, i premi raccolti hanno visto tre diverse dinamiche:
- Un andamento della raccolta vita fortemente influenzato dai fenomeni socio/economici del contesto e che è tornata, nel 2024, ai livelli pre 2020;
- Una dinamica “a parabola” della raccolta premi RC Auto, andata in calando fino al 2022, per poi vedere una ripresa negli ultimi 2 anni;
- Una crescita costante/ della raccolta dei premi del Ramo Danni diversi dall’RC Auto nell’arco dei 6 anni monitorati.
Raccolta Premi per Ramo 2018-2024

Fonte: elaborazione su dati IVASS e bilanci delle Compagnie
Altrettanto “instabile” la dinamica dei premi pro/capite, che comunque nel complesso si posiziona al di sopra della media nazionale dei premi sottoscritti. Nel complesso, nell’arco dei 6 anni a partire dal 2018, l’incremento è stimato in circa il 19%.
Premi pro capite per rami 2018-2024

Fonte: elaborazione su dati ISTAT, IVASS e bilanci delle Compagnie
Aggiornamento: gennaio/giugno 2025
Desertificazione bancaria
Negli ultimi 12 mesi si sono registrate le chiusure di 5 sportelli in regione, “equamente” suddivise tra Istituti grandi e banche locali.
La “Top 10” delle Banche della Regione, rispetto a giugno 2024, è rimasta sostanzialmente invariata, con un peso pressoché invariato del 95% sul totale, a dimostrazione dell’elevata concentrazione, indotta anche dalla dimensione della popolazione regionale:
- BANCA DI CREDITO COOPERATIVO VALDOSTANA - COOPERATIVE DE CREDIT VALDOTAINE (15)
- UNICREDIT, SOCIETA' PER AZIONI (12)
INTESA SANPAOLO S.P.A. (11) - BANCA SELLA - S.P.A. (7)
BANCO BPM SOCIETA' PER AZIONI (4) - CASSA DI RISPARMIO DI ASTI S.P.A. (IN FORMA ABBREVIATA BANCA C.R. ASTI S.P.A.) (3)
- BANCA POPOLARE DI SONDRIO SOCIETA' PER AZIONI (3)
- BANCA MONTE DEI PASCHI DI SIENA S.P.A. (2)
- BANCA ALETTI S.P.A. (1)
- BANCA NAZIONALE DEL LAVORO S.P.A. (IN FORMA CONTRATTA BNL S.P.A.) (1)
- BANCA PASSADORE & C. S.P.A. (1)
- BPER BANCA S.P.A. (1)
- INTESA SANPAOLO PRIVATE BANKING S.P.A. (1)
Dal punto di vista della più ampia distribuzione assicurativa, in Valle d’Aosta si è visto un calo generalizzato degli intermediari assicurativi, con la presenza più numerosa da parte degli iscritti in sezione E del RUI, pari a 274 unità (-1,44%).
Assicurazioni e dati bancari
Al fine di comparare in maniera più significativa le performance di raccolta regionali con quelle nazionali vediamo ora, in termini aggregati la fotografia di alcuni indici in relazione ai dati bancari relativi alla ricchezza regionale e, all’interno della regione, pro-capite (v. nota metodologica).
Macro indici Valle d'Aosta vs Italia

Fonte: elaborazione su dati Banca d’Italia, IVASS e Operatori del Mercato
Dall’analisi degli indici incrociati delle disponibilità liquide e delle potenzialità commerciali derivanti dai valori dei beni immobili, si deduce una corrispondenza tra gli indici nazionali e quelli regionali per quanto riguarda i rami “danni”, e un’alta sovraperformance per quanto riguarda la raccolta vita, soprattutto se guardata in relazione ai Titoli detenuti, in particolare dalle famiglie.
Ulteriori evidenze si possono trarre dalle realtà territoriali/regionali simili.
Nota metodologica
1. Dati territoriali
- I dati territoriali delle reti distributive bancarie sono valutati in base agli Albi di Vigilanza della Banca d’Italia, tenendo conto delle sole reti bancarie “tout court” che esercitano il complesso dei servizi bancari.
- I dati dei distributori assicurativi (Iscritti al RUI in Sezione A e B), sono valutati in base alle evidenze delle iscrizioni al RUI alla data di stima, tenendo conto delle realtà che hanno sedi territoriali, oltre alla Direzione Generale localizzata in una specifica città.
2. Dati bancari
- I dati bancari territoriali sono tratti dai report Banca d’Italia e rielaborati sulla base dei bilanci delle realtà bancarie, tenendo conto del dato di “ricchezza”, ridefinito al fine di determinare i fondi dai quali prelevare le disponibilità destinate alla sottoscrizione di polizze assicurative, sia danni (disponibilità liquide) che vita (risparmio amministrato e risparmio gestito).
- I dati bancari nazionali sono stati ridefiniti in termini omogenei rispetto a quanto descritto nei dati bancari territoriali.
3. Dati assicurativi e dati bancari
- Si è tenuto conto delle differenze contabili: in ambito bancario il concetto di raccolta è riconducibile ad un concetto di “fondo”, mentre in ambito assicurativo rappresenta un concetto di flusso, al lordo di eventuali liquidazioni e riscatti.
- Gli indici bancari/assicurativi sono definiti in questi termini:
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- Premi danni tot/depositi: si ipotizza che, dati gli importi tariffari, le famiglie e le imprese attingano dai fondi liquidi (depositi e contanti) per sottoscrivere le polizze.
- Premi danni non auto/depositi: stessa metodologia sopra esposta.
- Premi vita raccolti/Titoli a custodia e risparmio gestito: si ipotizza che gli investimenti in polizze di risparmio/investimento derivino dal disinvestimento/scadenza di prodotti finanziari.
- Premi danni non auto/immobili: si rapportano le sottoscrizioni in prodotti danni non auto al valore stimato degli immobili, quale bene che principalmente è oggetto di maggior tutela assicurativa.
Articolo di: Sergio Pollini