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Marche: trend assicurativi e territorio

Pubblicato il
07 Novembre 2025
IAMA Sales Professional

I macro trend economici e assicurativi

Sconfortante, per quanto riguarda le Marche, la macro analisi della Banca d’Italia: “Nel corso del 2024, in un contesto caratterizzato da molteplici e rilevanti fattori di incertezza, l’attività economica nelle Marche è rimasta debole. Gli sviluppi recenti dell’economia marchigiana si collocano in un quadro di medio termine caratterizzato da perduranti difficoltà rispetto al Paese nel suo complesso”; l’indicatore trimestrale ITER stima infatti una crescita, dell’economia regionale, pari a circa lo 0,4%, contro lo 0,7 stimato per il totale nazionale. Protagonista di questa bassa performance è stato il settore industriale, sia delle piccole che delle medio/grandi imprese, colpito in particolare dal rallentamento delle esportazioni.

Basso anche il ricorso al credito, grazie anche all’elevata disponibilità di liquidità nel sistema regionale.

In crescita il reddito disponibile delle famiglie, favorito da incrementi salariali e da ripresa dell’occupazione.

La raccolta assicurativa nel suo complesso ha visto un tasso di crescita “fotocopia” di quello nazionale, oltre il 26% con volumi pari a oltre € 4 mld, con una spinta particolare da parte della raccolta danni diversi dall’RC Auto. Quest’ultima ha visto comunque una crescita, spinta dalla dinamica tariffaria, che si è posta nell’incremento medio nazionale. In crescita anche la raccolta vita, sebbene a livelli più bassi rispetto a quelli di altre regioni (+16% circa).

I premi pro-capite hanno visto una notevole crescita (+27%), soprattutto per quanto riguarda i premi vita e quelli “danni diversi”, con la “spesa” assicurativa che raggiunge i massimi di sempre.

Ai livelli massimi, infine, il rapporto premi/pil, che secondo le prime stime si collocherebbe al 8,24%, più alto del rapporto a livello nazionale.

I protagonisti della domanda assicurativa: Popolazione e Imprese

Per quanto riguarda la dinamica regionale della popolazione, secondo i primi dati disponibili, anche nelle Marche sembrerebbe essersi invertito il trend negativo degli ultimi anni, mostrando lievi segnali di crescita in controtendenza rispetto alla dinamica nazionale (+0,4%), portando così la flessione, a partire dal 2018, a -3,16%, comunque più elevata della media nazionale (-2,43%), con il peso della popolazione residente immigrata che si è portato a quasi il 10% (era l’8,81% nel 2018). In calo la percentuale di popolazione in età lavorativa, che è ora al 61,9%.

Nel complesso l’economia marchigiana ha mostrato, come in altre regioni, luci ed ombre: il settore industriale, come accennato, ha visto un calo soprattutto a causa del rallentamento delle esportazioni, mentre il settore delle costruzioni, spinto anche dal supporto del settore pubblico, ha mantenuto una certa vivacità. Il settore dei servizi privati, nonostante la flessione del settore turistico (-0,4% di presenze), si è mantenuto ai livelli del 2023. Stabile/in lieve ribasso infine l’attività portuale (con un calo del traffico passeggeri).

Ancora secondo Banca d’Italia, nel 2024 il saldo netto tra imprese cessate, e imprese di nuova costituzione, come nel 2023 è stato nullo. Solo le società di capitali hanno visto un saldo positivo. In diminuzione il ricorso alle procedure concorsuali.

Si osserva infine come “alla fine del 2024 la liquidità finanziaria delle imprese è rimasta elevata nel confronto storico, mostrando tuttavia una moderata flessione nella seconda parte dell’anno”, riflettendo anche il calo delle imprese che hanno chiuso in utile (-11%).

La dinamica assicurativa della Regione marche: la distribuzione

Dall’analisi incrociata di reti bancarie e territorio, al 2024 circa 90 mila persone e circa 6.700 imprese vivono in comuni che non hanno sportelli bancari, mentre circa 129 mila persone e poco meno di 11.000 imprese risiedono in comuni che ne hanno soltanto uno. Nel complesso quindi si stima che oltre il 35% dei comuni marchigiani sia privo di sportelli bancari sul proprio territorio con una dinamica potenzialmente molto negativa visto che circa 22% ne ha soltanto uno, a fronte di una digitalizzazione bancaria che vede le marche poco al di sopra della media nazionale per utilizzo di Internet Banking tra le Regioni italiane, stimando che circa il 57% della popolazione utilizza questo strumento, al 13° posto tra le regioni italiane. I maggiori protagonisti di questo processo di desertificazione sono, anche in questa regione, le banche di grandi dimensioni, mentre quelle di media dimensione e le realtà locali vedono entrambe una crescita, anche qui di natura diversa: le banche medie crescono perché uno degli istituti più grandi è “sceso” sotto la soglia psicologica dei 1.000 sportelli, mentre le banche più piccole crescono in termini fisiologici per nuove aperture. Stabili invece gli Uffici Postali.

Distribuzione bancaria 2023-2024

Fonte: elaborazione su dati Bankit e bilanci delle Banche

Se guardiamo il fenomeno nel complesso, includendo anche gli intermediari iscritti in Sezione A e B del RUI, tra il 2018 e il 2024 circa il 15% degli intermediari è andato scomparendo, di questi la flessione maggiore è rappresentata, sui 6 anni, dalle banche (-27%), che hanno rappresentato il 70% di chiusure, mentre gli intermediari iscritti in Sezione A e B del Rui hanno visto un calo di circa l’11% nell’arco degli ultimi 6 anni. Stabili infine gli Uffici Postali.

Nel contesto delle reti bancarie, le banche di grandi dimensioni hanno visto un calo del 38%, mentre le banche medie hanno chiuso il 42% degli sportelli e quelle locali, infine, hanno visto un lieve ridimensionamento pari all’1%.

La dinamica assicurativa della Regione Marche: la raccolta premi

Sempre nell’arco temporale che va dal 2018 al 2024, i premi raccolti hanno visto tre diverse dinamiche:

  1. Un andamento della raccolta vita che è tornato, nel 2024, ai livelli pre 2020, dopo 3 anni che hanno mostrato notevoli flessioni;
  2. Una improvvisa “impennata” dei premi RC Auto, tornati al livello del 2018, dopo anni di variazioni negative.

Una crescita costante/in accelerazione della raccolta dei premi del Ramo Danni diversi dall’RC Auto nell’arco dei 6 anni monitorati.

Raccolta premi per ramo 2018-2024

Fonte: elaborazione su dati IVASS e bilanci delle Compagnie

La dinamica della raccolta complessiva negli anni si è riflessa nella dinamica dei premi pro/capite, fortemente influenzati dall’andamento della sottoscrizione dei prodotti vita da parte dei residenti. Nel complesso, nell’arco dei 6 anni a partire dal 2018, l’incremento è stimato in circa il 17%.

Premi pro capite per rami 2018-2024

Fonte: elaborazione su dati ISTAT, IVASS e bilanci delle Compagnie

Aggiornamento: gennaio/ giugno 2025

Desertificazione bancaria

Negli ultimi 12 mesi si sono registrate le chiusure di 28 sportelli in regione, 15 dei quali appartenenti agli Istituti di maggiori dimensioni.

La “Top 10” delle Banche della Regione, rispetto a giugno 2024, è rimasta sostanzialmente invariata, con un peso invariato del 69% sul totale:

  • INTESA SANPAOLO S.P.A. (94)
  • BPER BANCA S.P.A. (84)
  • CASSA DI RISPARMIO DI FERMO S.P.A. (IN FORMA ABBREVIATA CARIFERMO S.P.A.) (51)
  • UNICREDIT, SOCIETA' PER AZIONI (45)
  • BANCA MONTE DEI PASCHI DI SIENA S.P.A. (32)
  • CREDIT AGRICOLE ITALIA (26)
  • BANCO MARCHIGIANO CREDITO COOPERATIVO (25)
  • BANCA DEL PICENO CREDITO COOPERATIVO - SOCIETA' COOPERATIVA (24)
  • BANCA NAZIONALE DEL LAVORO S.P.A. (IN FORMA CONTRATTA BNL S.P.A.) (19)
  • BANCA DI FILOTTRANO - CREDITO COOPERATIVO DI FILOTTRANO E CAMERANO - SOCIETA' COOPERATIVA (19) 

Dal punto di vista della più ampia distribuzione assicurativa, nelle Marche si è visto un calo generalizzato degli intermediari assicurativi, con la presenza più numerosa da parte degli iscritti in sezione E del RUI, pari a 3.408 unità.

Assicurazioni e dati bancari

Al fine di comparare in maniera più significativa le performance di raccolta regionali con quelle nazionali vediamo ora, in termini aggregati la fotografia di alcuni indici in relazione ai dati bancari relativi alla ricchezza regionale e, all’interno della regione, pro-capite (v. nota metodologica).

Macro indici Marche vs Italia

Fonte: elaborazione su dati Banca d’Italia, IVASS e Operatori del Mercato

Dall’analisi degli indici incrociati delle disponibilità liquide e delle potenzialità commerciali derivanti dai valori dei beni immobili, si deduce una corrispondenza tra gli indici nazionali e quelli regionali per quanto riguarda i rami “danni”, e un’alta sovraperformance per quanto riguarda la raccolta vita.

Ulteriori evidenze si possono trarre dalle realtà territoriali/regionali simili.

Nota metodologica

1. Dati territoriali

  • I dati territoriali delle reti distributive bancarie sono valutati in base agli Albi di Vigilanza della Banca d’Italia, tenendo conto delle sole reti bancarie “tout court” che esercitano il complesso dei servizi bancari.
  • I dati dei distributori assicurativi (Iscritti al RUI in Sezione A e B), sono valutati in base alle evidenze delle iscrizioni al RUI alla data di stima, tenendo conto delle realtà che hanno sedi territoriali, oltre alla Direzione Generale localizzata in una specifica città.

2. Dati bancari

  • I dati bancari territoriali sono tratti dai report Banca d’Italia e rielaborati sulla base dei bilanci delle realtà bancarie, tenendo conto del dato di “ricchezza”, ridefinito al fine di determinare i fondi dai quali prelevare le disponibilità destinate alla sottoscrizione di polizze assicurative, sia danni (disponibilità liquide) che vita (risparmio amministrato e risparmio gestito).
  • I dati bancari nazionali sono stati ridefiniti in termini omogenei rispetto a quanto descritto nei dati bancari territoriali.

3. Dati assicurativi e dati bancari

  • Si è tenuto conto delle differenze contabili: in ambito bancario il concetto di raccolta è riconducibile ad un concetto di “fondo”, mentre in ambito assicurativo rappresenta un concetto di flusso, al lordo di eventuali liquidazioni e riscatti.
  • Gli indici bancari/assicurativi sono definiti in questi termini:
    • Premi danni tot/depositi: si ipotizza che, dati gli importi tariffari, le famiglie e le imprese attingano dai fondi liquidi (depositi e contanti) per sottoscrivere le polizze.
    • Premi danni non auto/depositi: stessa metodologia sopra esposta.
    • Premi vita raccolti/Titoli a custodia e risparmio gestito: si ipotizza che gli investimenti in polizze di risparmio/investimento derivino dal disinvestimento/scadenza di prodotti finanziari.
    • Premi danni non auto/immobili: si rapportano le sottoscrizioni in prodotti danni non auto al valore stimato degli immobili, quale bene che principalmente è oggetto di maggior tutela assicurativa.

Articolo di: Sergio Pollini

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